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STOP AL MASSACRO NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO- Elisabetta Nistri

Buongiorno a tutti,

ringrazio vivamente Susanne Diku per  avermi invitato ed è un onore per me portare il mio sostegno a  questa vostra nobile iniziativa, STOP AL MASSACRO NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO, in Piazza Montecitorio.

Ho conosciuto da tempo Susanne,  la seguo nelle sue battaglie ed ammiro lo spirito con cui le conduce, perché nonostante ci metta molta passione e determinazione, non c’è mai un sentimento di vendetta, ma solo l’impegno a denunciare ciò che è semplicemente ignobile e davanti agli occhi di tutti, promuovendo nello stesso tempo i valori della dignità umana e della  solidarietà.

La WFWP è stata fondata dal Rev. Moon che aveva un grande sogno, realizzare un mondo di pace, e prima e dopo questa ha fondato diverse altre Federazioni sempre rivolte alla pace. Da 5 anni da quando ci ha lasciato sua moglie sta guidando tutte queste iniziative.

“Alla Conclusione di ogni conflitto, dovrebbe venire un mondo ideale, in cui tutta l’umanità possa vivere gioiosamente insieme, e questo non potrà mai essere costruito soltanto con la sconfitta dei nemici in battaglia. I nemici dovranno comunque riconoscere il loro errore e sottomettersi interiormente, così che ognuno possa sentire riconciliazione e sincera felicità nel profondo del cuore.” Rev. Moon

LA PACE NON è solo L’ASSENZA DI GUERRA, ma si costruisce pian piano attraverso il rispetto e l’osservanza di tutti quei diritti che riguardano la dignità umana, e aiutano a costruire l’identità di un popolo in cui tutti contribuiscono al benessere e alla prosperità dell’insieme.

Riguardo questo punto posso dire che ci sono paesi in cui il conflitto e la guerra rimbalzano spesso sui notiziari in modo prorompente, altre guerre sono addirittura dimenticate, ma nella situazione attuale penso che la vera pace non si trovi in realtà in nessun paese.

Non posso fare altro che simpatizzare con la popolazione del Congo che subisce continuamente ingiustizie sia per la corruzione all’interno del Governo, sia per gli attacchi esterni da bande di terroristi che usano ancora lo stupro ed il massacro come arma di guerra, sia per lo sfruttamento delle ricche risorse da parte delle multinazionali straniere.

Dio quando guarda all’umanità soffre come un genitore nel vedere i figli disperati e sta cercando di guidarci verso la soluzione dei conflitti, e vorrebbe abbracciarci amorevolmente, ma siamo noi a dover agire e portare il cambiamento insieme, purtroppo lui non può farlo per noi.

In effetti io credo che nessun paese possa dire di avere un Governo che si occupa veramente del benessere dei cittadini, o che possa ritenersi intoccabile dal crollo delle banche mondiali, o immune dagli attacchi dell’ISIS purtroppo. O semplicemente con dei cittadini modello che veramente si impegnano a rispettare anche i diritti degli altri oltre che pretendere che siano rispettati i propri.

Dio quando guarda all’umanità soffre come un genitore nel vedere i figli disperati e sta cercando di guidarci verso la soluzione dei conflitti, e vorrebbe abbracciarci amorevolmente, ma siamo noi a dover agire e portare il cambiamento insieme, purtroppo lui non può farlo per noi.

Il sogno e la Visione dei Coniugi Moon è realizzabile oggi nonostante tutto. Solo se riconosciamo Dio come nostro Genitore comune oltre le differenti teologie, culture e tradizioni, allora riusciremo a vedere nell’altro qualcuno simile a noi e desiderare il bene per l’altro come x me stesso. Il bene comune deve includere ovviamente anche coloro che non credono. Può sembrare utopistico, ma abbiamo visto che tutte le altre soluzioni se sono realizzate dall’uomo da solo, non portano lontano, è necessario un radicale cambiamento della prospettiva  e dell’obiettivo.

 

Le soluzioni ai problemi di oggi non possono essere portate senza una visione globale, per il benessere comune, e questo ci deve portare  automaticamente ad un punto di vista più alto.

Inoltre la globalizzazione e quindi l’opportunità di scambi e di conoscenza di nuove culture dovrebbe insegnarci metodi virtuosi di organizzazione e risoluzione dei problemi, invece di essere occasione di sfruttamento o di sopraffazione di un paese sull’altro, o di moltiplicazione dei problemi da una nazione all’altra.

Nella Visione di Pace dei Coniugi Moon c’è alla guida del Governo, di ogni ministero, in ogni posizione di responsabilità possibilmente una coppia che come Veri Genitori possa rappresentare gli uomini e le donne e si prenda cura dei cittadini e delle necessità delle famiglie, con lo spirito di creare una grande famiglia umana.

WFWP e UPF sono attive anche in Congo e riporterò questo evento che sicuramente porterà solidarietà alle attività che l’associazione sta svolgendo là.

(Discorso della Presidente Elisabetta Nistri in occasione della manifestazione tenutasi davanti al Palazzo Montecitorio a favore della comunità congolese )

 

 

 

“L’amore tra l’uomo e la donna. Tempo di riflessione”(di Hiroko Della Corte)

Nel mondo d’oggi siamo circondati da un’infinità di problemi. Alcuni di essi si potrebbero risolvere, ad esempio, cambiando il sistema economico, le leggi, ecc. Ma c’è un problema che si ripete dalla notte dei tempi, e che non è mai stato risolto: quello tra l’uomo e la donna. Oggi parlerò dei problemi che spesso sorgono nelle famiglie, facendo un confronto tra la realtà prima e dopo il matrimonio; farò riferimento al famoso libro del Dott. Gary Chapman “The Five Love Languages”, “I cinque linguaggi dell’amore”.

Tutti hanno vissuto l’esperienza dell’innamoramento. Prima del matrimonio sogniamo la felicità coniugale: “Ci renderemo estremamente felici l’un l’altra. Le altre coppie forse discutono e litigano, ma noi no. Noi ci amiamo”. Alla fine, in ogni caso, tutti scendiamo dalle nuvole e posiamo di nuovo i piedi per terra. Apriamo gli occhi e vediamo i difetti dell’altro. Riconosciamo che alcuni aspetti della sua personalità sono veramente irritanti. Certi suoi atteggiamenti ci esasperano. I piccoli nei che trascuravamo quando eravamo innamorati ora diventano montagne altissime.

Benvenuti nel mondo reale del matrimonio, dove ci sono sempre capelli nel lavabo e lo specchio è disseminato di goccioline, si aprono discussioni sul lasciare il coperchio del water alzato o abbassato. E’ un mondo in cui le scarpe non vanno da sole nel ripostiglio. A poco a poco emergono desideri, emozioni, pensieri e modelli di comportamento individuali. Ad esempio, lui vuole acquistare un’auto nuova, ma lei dice: “E’ assurdo!”. Lei vuole andare a trovare i suoi genitori, ma lui replica: “Non mi piace trascorrere tanto tempo con la tua famiglia”. Lui vuole partecipare a un torneo di calcio, e lei afferma: “Ami il calcio più di me!?”

Una volta scesi dalle vette dell’innamoramento, il bisogno emotivo di amore resta, perché fa parte della nostra natura. Il bisogno di sentirsi amati dal proprio coniuge è al centro della vita matrimoniale. Un marito mi ha detto: “Che importanza hanno la casa, le automobili, le vacanze al mare o qualsiasi altra cosa, se nostra moglie non ci ama?” Il significato profondo di questa espressione è: “Più di ogni altra cosa, voglio essere amato da mia moglie”. Il patrimonio dei coniugi non sostituisce il loro amore. Una moglie mi ha detto: “Mio marito mi ignora tutto il giorno, poi vuole fare sesso con me. Odio questo atteggiamento”. Questa donna non odia la sessualità; è una moglie che cerca disperatamente l’amore.

Non solo nelle coppie, in ogni persona c’è un “serbatoio dell’amore” che chiede di essere riempito d’amore. I comportamenti negativi, la tendenza ad allontanarsi, le parole dure e lo spirito di critica possono essere il motivo per cui il serbatoio dell’amore è vuoto? Se trovassimo un modo per riempire quel serbatoio, il matrimonio potrebbe rinascere?

Il Dottor Chapman ci spiega che esistono cinque modalità per esprimere l’amore. Anche se si parla la stessa lingua, molto spesso ci si trova di fronte a degli ostacoli e a delle sfide nella comprensione reciproca. Tutti noi abbiamo modi diversi di esprimere i nostri sentimenti, proprio perché esistono diverse lingue dell’amore; è per questo che spesso non riusciamo a comunicare in modo efficiente con il nostro partner, perché non sempre nella coppia si “parla la stessa lingua”. Per parlare efficacemente con il nostro partner potremmo essere costretti a imparare il suo linguaggio dell’amore. Se non lo impariamo (o il nostro partner non impara il nostro) lui o lei non si sentirà amato/a; rischiamo che i sentimenti d’amore scivolino via, solo perché li esprimiamo nel modo sbagliato.

Il primo linguaggio è quello delle parole. C’è un tipo di persona che si sente amata quandoriceve complimenti, lodi, commenti positivi e belli sulla sua persona, sul suo modo di essere e di agire.

Il secondo linguaggio è quello dei momenti speciali. Questo tipo di persona si sente amata quando trascorre dei momenti di intimità parlando in modo soddisfacente con il proprio partner.

Il terzo linguaggio è ricevere doni. Per queste persone ricevere un dono dal proprio partner significa essere amati. Non per questo sono delle persone materialiste o legate alle cose, anzi, attraverso il regalo sanno che il partner in quel momento ha pensato a loro e a quello che gli avrebbe fatto piacere. I doni sono i simboli visibili dell’amore.

Il quarto linguaggio è l’atto di servizio. Questa persona si sente amata quando il partner fa opere di servizio nei suoi confronti. Nel momento in cui l’altro investe il proprio tempo e le proprie forze per fare delle cose per il partner, questi si sente apprezzato.

Il quinto linguaggio è il contatto fisico. Alcune persone hanno più bisogno di altre di avere un contatto fisico col proprio partner. Attraverso il contatto fisico si esprime l’amore che si prova (tenersi per mano, baciarsi, fare l’amore).

Perché non cerchiamo di imparare il linguaggio d’amore del nostro partner per esprimergli il nostro amore?

Questa è la storia di Patrizio. “Mia moglie mi ha lasciato dopo 17 anni di matrimonio. Lei tornava a casa dal lavoro e mi parlava dei problemi che aveva avuto in ufficio. Io l’’ascoltavo e poi le dicevo che cosa, secondo me, avrebbe dovuto fare. Il giorno dopo mi parlava di nuovo degli stessi problemi. Io le chiedevo se aveva fatto quello che le avevo suggerito. Lei diceva di no, e così le riproponevo i miei consigli. Dopo tante sere che la storia si ripeteva, mi sono arrabbiato. Le ho detto che non doveva aspettarsi comprensione da parte mia, se non era disposta a seguire i consigli che le davo. Poi un altro giorno le ho detto che non la volevo più ascoltare, perché le avevo già detto che cosa doveva fare. Se lei non voleva seguire i miei consigli, io non volevo neppure ascoltarla. Me ne andavo via e pensavo agli affari miei.

Ora, però, capisco. Mia moglie voleva soltanto che l’ascoltassi, che le prestassi attenzione, che le dimostrassi che capivo le sue difficoltà, lo stress, le pressioni a cui era sottoposta. Voleva sapere che l’amavo e che ero con lei. Io, invece, non ho mai cercato di comprenderla. Perché non riusciamo a capire queste cose mentre le viviamo?”

La moglie di Patrizio chiedeva una conversazione di qualità, dei momenti speciali.

Patrizio non si concentrava sull’ascolto, ma sul discorso che faceva a sua moglie. Ascoltava sua moglie solo il tempo necessario per individuare il problema e formulare una soluzione. Molti di noi sono come Patrizio. Il matrimonio è un rapporto interpersonale che richiede un ascolto attento e finalizzato a comprendere i pensieri, i sentimenti e i desideri dell’altro. 

Questa è la storia di una coppia. Giovanna mi ha raccontato: “Mio marito ama il calcio molto più di me. Quando io ho partorito all’ospedale, dopo 10 minuti lui se ne è andato a giocare a calcio. Volevo che stesse accanto a me perché era un giorno molto importante”. Ora il bambino che è nato ha 15 anni. Quest’episodio ha segnato profondamente i sentimenti di Giovanna, e lei parla di questa cosa ad ogni occasione. Ho ascoltato il racconto di suo marito Domenico: “Io sono stato sempre accanto a lei quando aveva le contrazioni e mentre partoriva. Abbiamo fatto anche una foto insieme ed ero molto felice. Non vedevo l’ora di andarlo a dire ai miei compagni della squadra di calcio; sono andato via per questo, non per giocare. Subito dopo volevo ritornare all’ospedale ma sono rimasto bloccato nel traffico. Quando sono arrivato, lei era già furiosa.” Domenico non sapeva che la cosa importante nel linguaggio d’amore della sua partner era ricevere doni: stare insieme al partner nel momento del bisogno. 

Ecco la storia di un’altra coppia. Dopo 12 anni di matrimonio avevano 2 figli. Sembrava che non fossero d’accordo su nulla. L’unica cosa su cui erano veramente d’accordo era il fatto che tutti e due amavano i loro figli. Biagio riconosceva: “Betty è una buona madre. E’ anche un’eccellente cuoca. Ma non esprime affetto. Io mi ammazzo di lavoro e non sono per nulla apprezzato”. Betty, d’altro canto, diceva: “Biagio è un eccellente lavoratore. Ma a casa non fa nulla per aiutarmi e non ha mai tempo per me. A cosa serve avere una casa, un camper e tutto il resto, se non possiamo mai goderli insieme?”

Il Dottor Chapman suggerì ad ognuno di loro di lodare il coniuge verbalmente molte volte e di esprimere parole di gratitudine. Dopo alcuni mesi incontrai Biagio, e lui era molto felice. Per riempire il suo serbatoio d’amore aveva bisogno di parole di rassicurazione. Quello che voleva da sua moglie erano parole di apprezzamento per il lavoro che svolgeva. Questo schema probabilmente si era stabilito in lui sin dall’infanzia, e nella sua vita di adulto la rassicurazione verbale continuava ad essere importante. Betty, dal canto suo, aveva bisogno di qualcosa di diverso. Quello che riempiva il suo serbatoio d’amore erano i momenti speciali. Voleva che lui la considerasse, le offrisse il suo tempo, facesse qualcosa con lei.

Con l’espressione momenti speciali intendo la disponibilità ad offrire a qualcuno tutta la nostra attenzione. Non mi riferisco a sedersi sul divano e guardare la televisione insieme. Quando fate questo, prestate attenzione al programma televisivo, non al vostro coniuge. Io intendo la disponibilità a sedersi sul divano con il televisore spento, guardarsi e parlare insieme, ognuno dedicando tutta l’attenzione all’altro; oppure fare una passeggiata insieme, o andare a mangiare fuori, guardarsi e parlare. Vi siete accorti che in un ristorante è quasi sempre possibile distinguere una coppia di fidanzati da una coppia di sposi? I fidanzati si guardano e parlano. Gli sposi stanno seduti e si guardano intorno. Un aspetto centrale dei momenti speciali consiste nello stare insieme. Non mi riferisco alla vicinanza fisica. Quando un padre sta seduto sul pavimento e fa rotolare la palla davanti al suo bambino di due anni, la sua attenzione non è concentrata sulla palla, ma sul bambino. In quel breve momento, qualunque sia la sua durata, padre e figlio stanno insieme. Invece se il papà parla al telefono mentre fa rotolare la palla, la sua attenzione verso il bambino è ridotta. Alcuni coniugi pensano di passare il tempo insieme ma in realtà vivono solo molto vicini. Si trovano nella stessa casa nello stesso momento, ma non stanno insieme. Un marito che parla con sua moglie mentre guarda la partita alla televisione non le dedica dei momenti speciali, perché la moglie non riceve tutta la sua attenzione.

Ecco la storia di un’altra coppia. Tonia era cresciuta in una famiglia in cui tutti amavano la musica classica. Almeno una volta l’anno andava ad ascoltare un concerto insieme ai suoi genitori. A Raffaele, invece, piaceva la musica POP. Anni dopo Raffaele scoprì che c’era bisogno di momenti speciali per riempire il serbatoio dell’amore di Tonia. Così decise di andare ad assistere ai concerti con uno spirito entusiasta. Il suo scopo era chiaro. Non era interessato ad ascoltare i concerti, ma ad amare Tonia e a parlare meglio il suo linguaggio d’amore.

Ora vediamo le parole: il linguaggio dell’amore più comune per riempire il serbatoio d’amore. Molte coppie non hanno mai compreso il potere straordinario che hanno le parole per rassicurare. Ad esempio: “Sei la migliore cuoca del mondo. Queste patate sono squisite”. “Mi ha fatto molto piacere che tu abbia lavato i piatti, stasera”. ecc.

Quando esprimiamo un desiderio, cosa pensate di questi diversi modi di dire? Per esempio “Mi piacciono tanto le tue torte di mele. Potresti prepararmene una?” Oppure:

 “Non mi prepari più la torta di mele, da quando è nato il bambino. Spero di non dover aspettare che il piccolo diventi maggiorenne!?”

Pensiamo al valore del matrimonio.

Prima, però, vi racconto la storia di Maria che vive a Roma. Durante le vacanze estive trascorse due settimane al mare dove incontrò Antonio, un ragazzo affascinante con un bel senso dell’umorismo. Si innamorò subito di lui. Dopo un po’ di tempo, Maria cominciò a pensare di presentarlo ai suoi genitori. Erano passati solo tre mesi dal loro primo incontro e Antonio le chiedeva già di fare l’amore con lui, mentre lei, pur amandolo, si domandava se fosse giusto oppure no. Alla fine accondiscese ad andare a letto con lui, ma subito dopo l’atteggiamento del ragazzo cambiò. Ignorò tutti i messaggi di Maria e quando la incontrò alla festa del paese cercò di evitarla. Lei rimase molto ferita e diceva piangendo. “Mi ha detto che mi amava, allora perché si è comportato così?” Ora non so come stia.

Questa invece è la storia di Paolo che vive a Milano. Paolo era sposato e aveva una figlia di 9 anni e un figlio di 7, ma per due anni ha avuto una relazione con un’altra donna. Un giorno sua moglie ha letto i messaggi di questa donna, ha scoperto tutto e alla fine i due si sono separati. Paolo è andato a vivere dai suoi genitori dormendo per qualche mese sul divano, poi ha affittato un piccolo alloggio insieme ad un amico. Il suo stipendio era di circa €1,500 al mese. Mensilmente pagava €300 per l’affitto, dava €700 per i figli, come richiesto dalla moglie, e in più aveva a suo carico la rata di 400 € per finire di pagare il mutuo della sua casa. Gli rimanevano solo €100 al mese che, ovviamente, non gli bastavano per mantenersi. Perciò ha dovuto fare altri lavori come il dog sitter e il lavapiatti la sera.

Poteva vedere i suoi figli durante il weekend. Gli ho domandato se era felice. Lui ha risposto: “Dopo un periodo devastante, ora sto solo cercando di riprendermi e di non finire alla Caritas”.

Distruggere la famiglia e l’unione della coppia è un grave danno, sia mentale che materiale. E’ una perdita enorme. Come sarà lo stato d’animo dei figli che hanno vissuto i litigi dei loro genitori e ora sono costretti a frequentarli separatamente? Che impatto avrà sulla loro vita futura?

E’ necessario pensare a come dovrebbe essere un matrimonio ideale prima di sposarsi, prima di essere infedeli e distruggere il matrimonio stesso.

Nella Bibbia, in Genesi 1:27 è scritto: “E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò’”.  

Marito e moglie sono partner eterni, donati l’uno all’altro dal Cielo.

Per l’unione delle due anime e dei due corpi Dio ci ha donato gli organi sessuali, che non appartengono a noi. Ma Dio ha invertito la proprietà degli organi dell’amore. Il proprietario dell’organo sessuale del marito è la moglie, e il proprietario dell’organo sessuale della moglie è il marito. Inoltre la chiave che può aprire l’organo del marito è posseduta dalla moglie e la chiave della moglie è posseduta dal marito. C’è solo una chiave per ogni persona.

Vale la stessa cosa anche per chi non è sposato: il suo organo sessuale apparterrà al suo futuro marito o moglie. Il sesso la cosa più preziosa e sacra.

Riflettiamo sul nostro amore e impariamo a donarlo nel giusto modo. Ascoltiamo bene la nostra coscienza.

Spero che questo discorso vi sia d’aiuto per costruire un rapporto di coppia migliore, delle famiglie migliori e una società migliore per realizzare alla fine un mondo di pace.

Grazie.

Scienza e Lavoro OneTV “LA FAMIGLIA: EDUCAZIONE E BENESSERE” (sessione pomeridiana)

Seconda parte della sessione pomeridiana “La Famiglia: Educazione e Benessere”, trasmessa su Scienza e Lavoro, condotta dal dott. Diego Righini
Interventi dei relatori e Onorevoli presenti (parte 2):
https://www.youtube.com/watch?v=B8x33_BZQ6I
0.09 Dott. Massimo Marzi – Autore del Format il BENEGIORNALE. (vedi prima parte)
06:11 Senatore Domenico Scilipoti Isgrò – Vicepresidente della Commissione Scienza e Tecnologia dell’Alleanza Atlantica
20:31 Onorevole Roberto Rampi
27:15 Dot.ssa Chiara Gambino-Psicologa e Psicoterapeuta, mediatrice familiare
44:02 Onorevole Eleonora Bechis
45:04 Giuseppe Calì-Presidente Fondazione delle Famiglie per la Pace e l’Unificazione

Scienza e Lavoro OneTV “LA FAMIGLIA: EDUCAZIONE E BENESSERE” (sessione pomeridiana)

Ringraziamo ancora il Dott. Diego Righini per aver trasmetto e guidato la sessione pomeridiana della Conferenza”La Famiglia: Educazione e Benessere”
Qui potrete trovare gli interventi dei vari relatori (parte 1) :
https://www.youtube.com/watch?v=NbJ4QaSSm-c
min. 01.24 – Dott. Diego Righini- Politologo, autore di SCIENZA E LAVORO OneTV
05.30 Elisabetta Nistri-Presidente WFWP Italia
23.20 Dott. Raffaele Cavaliere-Psicologo e psicoterapeuta
49.59 Dott. Massimo Marzi – Autore del Format il BENEGIORNALE.(continua nella 2 parte )