Archivio | Giugno 2015

L’amore dei genitori, dei coniugi, dei figli e la pietà filiale (Discorso di Hiroko Della Corte)

Sono molto grata a tutti voi per essere venuti qui oggi, nonostante tutti i vostri impegni.

Prima di tutto, siamo consapevoli di essere circondati da un’infinità di problemi: i conflitti politici e religiosi, la crisi economica, la criminalità, i problemi razziali, l’inquinamento globale e così via.

Ma i problemi che ci toccano più da vicino sono quelli che riguardano i giovani, la moralità, i reati sessuali, il divorzio, non è vero? Perché? Perché sono legati direttamente alle famiglie.

Voi cosa dite? Siete felici? Avete mai pensato: “Perché non riesco a vivere nel modo giusto anche se vorrei?”. “Perché ho tanti problemi nella mia famiglia?” “Perché non riesco a mettere in pratica quello che ritengo giusto?” Non vi è mai capitato di pensare tra marito e moglie: “Non doveva andare così”? 

Inoltre, con i progressi della tecnologia moderna, il livello intellettuale dei ragazzi d’oggi si è notevolmente sviluppato e non è più possibile convincerli facilmente come una volta, quando potevamo rispondere in modo approssimativo ai loro “perché”. E non soltanto i giovani, anche noi adulti ci chiediamo il perché di tante cose.

Io sono cresciuta in una famiglia buddista e la domanda che più mi tormentava era: “Perché questo mondo è così infelice, anche se esiste Dio? Perché ho dei pensieri cattivi nel mio cuore?”

Non pensate che l’amore filiale stia scomparendo? Siamo influenzati dal materialismo e dall’egoismo del giorno d’oggi. Siamo condizionati dalla televisione, dal cinema, da internet. Per affrontare questo argomento vorrei iniziare parlando sul tema:

”L’amore dei genitori, dei coniugi, dei figli, e la pietà filiale”.

Parlerò di questo dal punto di vista di Dio, il nostro Genitore comune. Ho preparato delle domande che probabilmente ognuno di noi deve essersi posto almeno una volta nella vita, domande su cui vorrei riflettere insieme a voi.

Voi sapete che Dio è amore. Dove volete che appaia questo amore? Tutti vorremmo che si manifestasse in noi stessi, non è vero? Se riuscissimo a trasmettere in eredità l’amore di Dio ai nostri figli, alla nostra famiglia, l’amore apparirebbe in mezzo agli uomini per l’eternità. Quindi il luogo in cui l’amore si può manifestare sostanzialmente è la famiglia.

L’amore di Dio si manifesta dove sono uniti questi 3 amori: l’amore dei genitori, l’amore dei coniugi e l’amore dei figli. Dio desidera realizzare questo.

La Bibbia dice che Dio diede all’umanità tre Benedizioni: Siate fecondi, moltiplicatevi, riempite la terra e dominatela.

In parole povere, Dio voleva che Suo figlio maturasse, si sposasse con una donna che lo amava e costruisse una famiglia felice, formando una società e un modo ideale di bontà, non è così? Pensate  che un padre e una madre direbbero al proprio figlio: ”Quando sarai grande sposa una donna ricca anche se non la ami; non mettere al mondo dei figli perché per crescerli ci vogliono tanti soldi e tanto sacrificio; non interessarti alla distruzione della natura, ai problemi del mondo, alla pace. Vivi solo per te stesso?” Io credo proprio di no.

Il desiderio di noi genitori è uguale al desiderio di Dio. Ma Dio non ha potuto avere dei veri figli e non è potuto diventare il Vero Genitore. Perché? Perché l’umanità è caduta.

Da dove sono venuti la caduta, il peccato e il male? Per spiegare questo, dobbiamo risalire ai progenitori dell’umanità: Adamo ed Eva. Nella Bibbia è scritto che caddero perché mangiarono il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, perché non ebbero fede in Dio che li aveva avvertiti di non farlo. Dio, che cosa aveva detto loro di non mangiare?

L’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male nel giardino di Eden in realtà rappresentano Adamo ed Eva. Il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, rappresenta l’amore di Eva immatura.

In sostanza, il comandamento “non mangiare il frutto” voleva dire non avere una relazione sessuale prima di aver raggiunto la maturità. Tutti i genitori, anche quando un figlio diventa adolescente, continuano a dirgli: “torna a casa prima che sia tardi”, “non uscire da solo, esci con degli amici” ecc. Si preoccupano. Dicono queste cose per evitare incidenti, furti, o qualcosa di peggio, soprattutto se si tratta di una figlia.

Così, Dio desiderava che Adamo ed Eva crescessero, si sposassero con un amore puro, centrato su Dio, e dominassero il mondo. Invece, prima che Adamo ed Eva avessero raggiunto la maturità, l’arcangelo Lucifero, in posizione di servo, tentò Eva e la portò via. Questo fu l’inizio della caduta. Originariamente l‘amore di Dio è un amore altruista, ma ora un amore egoistico, frutto della natura caduta è entrato negli uomini. Pensate che Dio poteva essere tranquillo, vedendo Adamo ed Eva unirsi con un amore egoistico? No. Dio provò un dolore tremendo, come se Gli scoppiasse il cuore.

Più che per chiunque altro, la caduta umana fu miserabile e tragica per Dio. Se Adamo ed Eva avessero condiviso il cuore di Dio, la caduta non sarebbe mai avvenuta.

I genitori si preoccupano dei figli, ma i figli non hanno potuto condividere il cuore profondo dei loro genitori. Originariamente Dio e l’uomo dovevano unirsi e l’uomo sarebbe diventato il figlio diretto di Dio.

Allora perché Dio non spazzò via Satana, l’arcangelo Lucifero caduto? Uno dei motivi è che la linea di sangue dell’uomo è collegata a quella di Satana. Sbarazzarsi di Satana significherebbe abbandonare gli uomini che sono diventati discendenti di Satana.

Perché, allora, Dio non creò di nuovo Adamo ed Eva? Perché non poteva Poiché l‘amore è l’origine ed è eterno, Dio non può far sparire l’uomo che è l’oggetto del Suo amore. Anche i genitori di questo mondo, se i loro figli commettono un reato e vanno in prigione, non penseranno mai di ucciderli. Il cuore del genitore cerca sempre di salvare il proprio figlio, a qualunque costo. E Il cuore della madre ancora di più. Quindi possiamo immaginare come deve essere il cuore di Dio.

Perché Dio non impedì ad Adamo ed Eva di cadere?

Uno dei motivo è che gli uomini hanno una loro parte di responsabilità. Se questa parte di responsabilità non è realizzata, è una tragedia. Per prevenire questo, Dio diede ai nostri progenitori il comandamento di “non mangiare”. Allora che cos’è questa responsabilità? È la realizzazione delle tre grandi benedizioni di cui ho parlato prima.

Perché, tra tutti gli esseri della Sua creazione, Dio diede la responsabilità soltanto agli esseri umani? Perché Dio, il soggetto dell’ amore, aveva bisogno di un oggetto. Dio non può realizzare l’amore da solo. Dio non può manifestare il Suo amore senza un oggetto. Ecco perché non può intervenire nelle scelte dell’uomo.

Devono essere realizzate entrambe le responsabilità. La responsabilità di Dio è il 95% e quella dell’uomo il 5%. Solo se l’uomo realizza la sua parte di responsabilità si raggiunge il 100% dello scopo di creazione. Dio ha dato la responsabilità all’uomo perché raggiunga la stessa posizione di Dio. Se Dio intervenisse nelle scelte dell’uomo, sarebbe come se avesse creato un burattino, un automa. Così Dio ha dato all’uomo un’autorità speciale nella quale Egli stesso non può interferire.

Questa potrebbe essere la risposta all’interrogativo: “Perché Dio non interviene in questo mondo miserabile?” La risposta è la parte di responsabilità dell’uomo. Dio è il Creatore, ma è solo; è come un genitore che sta cercando il suo figlio perduto. Cosa prova il cuore di Dio guardando gli esseri umani miserabili che sono diventati i discendenti di Satana?

Noi possiamo piangere per noi stessi, ma quante lacrime abbiamo versato pensando a Dio?

Inoltre, secondo voi, qual è la parte del corpo umano più importante? Sono gli organi sessuali, che sono l’origine dell’amore, della vita e del lignaggio. Nell’Antico Testamento si parla di un luogo santo e di un luogo santissimo. Ogni persona ha un luogo santo e un luogo santissimo. Il luogo santo è il nostro corpo che è il tempio di Dio; il luogo santissimo è il posto dove Lo si può incontrare, ossia l’organo sessuale, dove soltanto il proprio sposo può entrare.

Un tempo Adamo aveva la chiave del luogo santissimo di Eva, ed Eva aveva la chiave del luogo santissimo di Adamo.

Per concludere, in Genesi 1:27 è scritto: “E Dio creò l’uomo a Sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” 2:24: “e i due saranno una sola carne”. L’uomo nasce per la donna, e la donna nasce per l’uomo. L’uomo ha “quella cosa” che appartiene alla donna e la donna ha “quella cosa” che appartiene all’uomo. Dio ha invertito la proprietà dei loro organi dell’amore.

Perché un organo sessuale è concavo e l’altro è convesso? Perché sono fatti in modo diverso e non sono uguali? È per il proprio partner. Sono un luogo sacro e prezioso.

Finora abbiamo sempre pensato che il nostro organo sessuale fosse nostro, perché è qualcosa che appartiene al nostro corpo, non è vero?

Quanta saggezza e dedizione pensate che Dio abbia investito nel creare gli organi sessuali degli esseri umani? Il proprietario dell’organo sessuale della moglie è il marito, e il proprietario dell’organo sessuale del marito è la moglie. Solo chi ha la chiave per entrare, può accedere al luogo santissimo. La stessa cosa vale anche per chi non è sposato: il suo luogo santissimo apparterrà al suo futuro marito o alla sua futura moglie. Non mi riferisco solo alla differenza fisica dei due corpi, ma soprattutto alla motivazione. Sin dalle origini il sesso è sempre stato sacro. Fate un esame di coscienza, per capire se il vostro amore è per voi stessi o per il vostro partner!

Ora torniamo all’inizio del discorso. Ognuno di noi è figlio di qualcuno e fratello o sorella di qualcuno. Quando si sposa diventerà il marito o la moglie di qualcuno. E quando avrà un figlio diventerà un genitore. Il figlio può comprendere il cuore dei suoi genitori solo quando diventa a sua volta genitore. Ma bisogna essere devoti ai propri genitori mentre sono ancora in vita. Non è mai troppo tardi per cominciare a mostrare la pietà filiale. Essere devoto ai propri genitori è come essere devoti a Dio.

Per genitori non si intendono soltanto i genitori biologici; anche Dio è il nostro genitore comune. Quando chiamiamo Dio “Padre Celeste”, molte volte Lo preghiamo solo per chiederGli: “per favore fammi questo, fammi quest’altro; aiutami”. Non è così?

Come si sentirebbe un padre se il figlio gli dicesse: “Papà fammi questo, fammi quest’altro, aiutami”; e come si sentirebbe invece se gli dicesse: “Papà hai faticato tanto, ti sei sacrificato tanto per la nostra famiglia senza che ce ne rendessimo conto”? Certo, un genitore cerca sempre di aiutare il proprio figlio se lui ha bisogno, ma si commuoverà e piangerà di gioia sentendo che suo figlio lo comprende e lo consola.

Come sarebbe meraviglioso se potessimo essere grati a Dio e sapessimo consolarlo!

Spero che questo mio breve discorso sia per voi un’occasione per riflettere profondamente. Impegniamoci con tutto il cuore a costruire una vita migliore, delle famiglie migliori, una società migliore e un mondo migliore. Grazie.

“PICCOLA AMBASCIATRICE DI PACE”

Si è svolta a Roma nell’ Ambasciata di Pace UPF, a Colle Mattia, la cerimonia di consegna del titolo “ Piccola Ambasciatrice di Pace”. Quest’anno infatti, come da tradizione WFWP, il riconoscimento è stato assegnato alla piccola Aurora che ha visto la luce nella capitale il 1 gennaio alle 00.00. La bimba ha ricevuto anche un medaglietta in oro, raffigurante la colomba della pace e un attestato ricordo. La Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo (WFWP), movimento internazionale presente alle Nazioni Unite, è l’ideatrice e promotrice dell’evento e ha ritenuto importante abbinarlo al “Giorno dei Genitori”, promosso dall’ONU, perché possa essere sensibilizzata l’attenzione sulla tematica della genitorialità.
La WFWP ritiene infatti che padre e madre siano essenziali per la crescita equilibrata psicofisica ed emozionale dei figli e considera la famiglia come la scuola dove si imparano le relazioni che si rifletteranno poi nella vita sociale. La cerimonia, che ha avuto la piena partecipazione della famiglia della piccola ambasciatrice di pace, si è rivelata un felice momento di condivisione di pensiero e di ideali e si è conclusa con i flash puntati sulla bellissima Aurora. Come da tradizione, ha aderito all’evento la Federazione delle Famiglie per la Pace Mondiale e l’Unificazionismo. Questa iniziativa è stata creata dalla Federazione delle Donne nel 2000 a Padova che dal 2004 l’ha estesa a livello nazionale, riscontrando sempre il consenso delle famiglie e delle amministrazioni. Dal 2009 la cerimonia riceve il Patrocinio Ministeriale.
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P1180885 LA PICCOLA AURORA CON IL RAPPRESENTANTE DELLA FEDERAZIONE DELLE FAMIGLIE PER LA PACE NEL MONDO

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LA PICCOLA AURORA CON ALCUNE AMBASCIATRICI DI PACE