“Uguaglianza di genere” (Elisabetta Nistri)

Un ringraziamento per tutto il lavoro che è stato fatto fino ad adesso dalle donne che ci hanno preceduto ed hanno permesso anche a noi di godere delle conquiste raggiunte.

Una importante conquista è stato il riconoscimento del 5 punto tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che dice: RAGGIUNGERE L’UGUAGLIANZA DI GENERE ED EMANCIPARE TUTTE LE DONNE E RAGAZZE, e che attraverso i sottopunti analizza tutti gli aspetti in cui le donne sono state e sono ancora discriminate. In precedenti convegni abbiamo già toccato alcuni di questi punti come:  il punto 5.2 Eliminare tutte le forme di violenza verso tutte le donne e ragazze nella sfera pubblica e privata, inclusi tutti i tipi di sfruttamento come traffico e sfruttamento sessuale.

5.3 Eliminare tutte le pratiche dannose, come il matrimonio forzato prematuro delle bambine e la mutilazione genitale femminile.   5.5 Assicurarsi la piena ed effettiva partecipazione delle donne ed uguali opportunità per la leadership a tutti i livelli nella vita politica, economica e pubblica.

A questo punto del Convegno ringrazio anche le relatrici precedenti che hanno dato una ampia e dettagliata panoramica, delle situazioni in cui ancora questi diritti non sono stati acquisiti e del lavoro che ci rimane ancora da fare.

Con questo voglio dire che è un grande conquista, il fatto che questi obiettivi siano scritti, ma così come per la carta dei Diritti Umani stipulata dopo la 2 Guerra Mondiale, siamo ancora abbastanza lontani dalla loro attuazione.

La domanda che voglio porre quindi è perché gli uomini discriminano le donne? E come possiamo evitare che questo continui a ripetersi? Nel caso specifico parlo di maltrattamento, violenza, abuso, mancanza di rispetto….  Ma se analizziamo bene in molti gravi casi di cronaca,  vediamo che spesso gli uxoricidi finiscono con suicidi. (questo quindi dovrebbe farci riflettere)

Forse è perché siamo così limitati nella capacità di comprendere gli altri che il diverso ci spaventa e non abbiamo imparato ad accoglierlo. Accettare il diverso sembra che ci faccia perdere qualcosa, invece di capire che quando io sono apposto con me stesso/a il diverso mi arricchisce, perché mi permette di capire un altro punto di vista, vedere le cose da un’altra prospettiva.

Per portare avanti questo ragionamento bisogna uscire dalla logica di chi ha ragione e chi ha torto, o di chi è migliore e chi è peggiore, e risalire a monte della questione che essenzialmente è la mancanza di amore, e l’incapacità di amare. Provate a seguirmi.

Quando un papà uccide la madre dei suoi figli, a cosa pensa in quel momento? Sicuramente non all’amore dei suoi figli, non all’amore per sua moglie, ma è mosso dall’insoddisfazione per la mancanza di amore che magari ritiene di meritare o pretende di ricevere, nonostante tutto da sua moglie o dalla sua compagna. Sopprime la presunta causa della sofferenza, ma poi spesso si suicida, perché non c’è comunque gioia, soddisfazione o appagamento in questo.

Devo dire però che ci sono altre situazioni in cui le donne da vittime passano dalla parte dei carnefici. Ci sono delle cause di divorzio in cui il papà si deve assumere tutti gli oneri del mantenimento dei figli e della moglie, perde il diritto alla casa, la possibilità di incontrare i figli, e la moglie approfitta della situazione per metterlo in cattiva luce davanti ai figli e addirittura mandarlo sul lastrico.

In passato in un mondo prettamente dominato al maschile, le qualità femminili erano considerate inferiori, perdenti, ed è stato sicuramente difficile ottenere il riconoscimento di uguaglianza nei diritti. Nel posto di lavoro c’è ancora discriminazione purtroppo, ed è un dato di fatto che gli stipendi delle donne a parità di prestazioni siano inferiori a quelli degli uomini. Il boss tiranno in genere è sempre uomo, ma purtroppo oggi, anche donne che hanno posizione di leadership non favoriscono le donne, quasi come se ci fosse rivalità e competizione tra le donne stesse, invece di sostenersi e lavorare insieme per il raggiungimento di un’uguaglianza costruttiva.

In sostanza possiamo dire che ci sono esempi virtuosi e in difetto da ambedue le parti, quello che è necessario in questo tempo, è mettere in luce gli aspetti virtuosi e le caratteristiche di genere e promuovere l’uguaglianza nel rispetto delle diversità.

Ormai poi è risaputo che esistono aspetti maschili anche nella donna come c’è una componente femminile anche nell’uomo. Forse sarebbe importante imparare a riconoscere, saper ascoltare, accettare e rispettare questi aspetti prima di tutto già dentro di noi. Mia figlia dice: “C’è bisogno di normalità”. Le avevo chiesto se fosse disponibile lei a leggere il mio discorso nel caso a causa dell’intervento alla spalla, io non avessi potuto, raccomandandole anche di leggerlo e farlo suo. Vi leggo le riflessioni che aveva preparato.

“C’è bisogno di normalità” – Francesca Calì

Uno degli obiettivi che vengono sottolineati nella giornata internazionale della donna è l’EMPATIA
Cercare di capire gli altri, preoccuparsi degli altri e valorizzare la diversità son elementi chiave per formare relazioni profonde per fare un cambiamento. È attraverso l’abilità di capire e condividere i sentimenti degli altri che diverse situazioni e prospettive possono essere capite. La giornata internazionale delle donna invita ad una comprensione globale delle difficoltà delle donne – le sfide affrontate, gli ostacoli superati e i cambiamenti desiderati per un mondo inclusivo e progredito.

C’è bisogno di EMPATIA – uomini e donne hanno molto in comune ma anche caratteristiche proprie (a volte, in parte anche interscambiate). UGUAGLIANZA quindi significa riconoscimento delle specificità e rispetto delle diverse esigenze. Quando la donna sarà in maternità, non potrà svolgere gli stessi compiti di prima. La cura dei figli è da condividere, ma sono ruoli diversi da rispettare ognuno con le sue caratteristiche, perché offrire ai figli la stessa identica cura o mostrare la stessa identica attitudine non giova a nessuno. (è vincente la complicità tra i genitori per il bene dei figli)

Immagino il mondo, l’umanità come una famiglia alla cui guida ci sono dei genitori che armoniosamente si rispettano ed infondono amore ai loro figli. Questi genitori hanno un’amore diverso l’uno dall’altro, ma i figli li amano e stimano per quello che sono, nella diversità c’è la specificità e la maggiore bellezza è l’armonia.

L’Obiettivo 16 del S.D.G dice:  Pace, giustizia e istituzioni forti – Promuovere società pacifiche, giuste ed inclusive

La Pace deve diventare una cosa reale, comincia dentro di me per diffondersi poi nella famiglia e nella società, per questo a Vienna il prossimo 28 e 29 Aprile si svolgerà un importante convegno per lanciare l’Associazione Interreligiosa per la pace e lo sviluppo. Quando nel 1992 i coniugi Moon hanno fondato la WFWP hanno riposto tanta fiducia in essa nella certezza che il contributo che le donne possono portare sia fondamentale, c’è bisogno sempre più di noi nella società. Grazie per il vostro impegno, continuiamo a lavorare insieme.

(Elisabetta Nistri, 18 aprile 2018- “Uguaglianza di genere: a che punto siamo?Best practices e scenari futuri in un mondo che cambia”)