“C’è bisogno di normalità” – Francesca Calì

C’è bisogno di normalità. C’è bisogno che nella vita di tutti i giorni, tramite le nostre azioni quotidiane, portiamo l’uomo a rispettarci nella nostra integrità e non solo per determinati aspetti di cui egli si può compiacere, come le nostre curve, il nostro profumo, o la bellezza che irradiamo quando sorridiamo a qualche suo complimento. Le marce per strada e i tanti discorsi vanno benissimo, servono soprattutto a smuovere la situazione in luoghi dove tutto è ancora troppo fermo. Ma non servono poi a molto se nella nostra vita quotidiana permettiamo ancora allo sconosciuto per strada di rivolgersi a noi in modo inappropriato, se assecondiamo con una risata maliziosa qualcuno che ci vede solo come un oggetto da utilizzare a suo piacimento, o se ancora ridiamo a battute volgari sessiste pur di non sembrare “troppo scorbutiche”. Può servire a ben poco fare educazione all’uguaglianza di genere, se vediamo ancora in televisione donne mostrarsi come dei semplici corpi nudi con i quali l’uomo si diletta a giocare, offendendo la dignità e l’integralitá  di una vera donna. Fino al momento in cui non saremo noi stesse in primis convinte del fatto che essere una donna non vuol dire essere più o meno di uomo, ma semplicemente una delle 2 parti complementari dello stesso Universo, nessun uomo a sua volta potrà davvero capire come si deve comportare nei nostri confronti. Finchè noi stesse non comprendiamo che il metro di misura per determinare il nostro valore non ha nulla a che vedere con ciò che di uguale o diverso abbiamo rispetto all’uomo, sarà difficile per chiunque ci circonda non porre i due sessi costantemente in competizione. Tramite il nostro atteggiamento mostriamo il nostro valore. Tramite le nostre parole, la nostra convinzione, insegniamo a chi è diverso da noi il modo in cui meritiamo di essere trattate. Siamo noi che dobbiamo insegnar loro l’arte del rispetto e  la bellezza della diversità, perché per troppo tempo il mondo è stato diseducato. Come? Non andando in giro a seno nudo e con un cartello in mano a gridare al mondo quali sono i nostri diritti, né tanto meno negando la nostra femminilità a testa bassa, ma mostrando il nostro vero valore come esseri umani ogni giorno della nostra vita. C’è bisogno di portare la nostra essenza, la nostra femminilità nella normalità.

(Riflessioni di Francesca Calì )