LE NUOVE FRONTIERE DEL DIALOGO E DELLA LIBERTA DI CREDO

16 Gennaio 2018 Palazzo S.Macuto, Camera dei Deputati

Il convegno organizzato dal LIREC (Centro Studi Libertà di Religione, Credo e Coscienza) inizia con il benvenuto di Raffaella di Marzio, la direttrice LIREC, e da brevi saluti da parte dell’Onorevole Lacquaniti, l’Onorevole Rostellato e il Senatore Malan, che introducono un argomento importante: “Creare nuove leggi e regolamentazioni su questo tema che siano adatte alle esigenze attuali?”
Questa conferenza ha visto la partecipazione di diversi relatori, da persone che semplicemente fanno parte di vari movimenti religiosi a personalità di spicco nella loro fede religiosa, oltre a professori ed esperti in diritti umani.
Ognuno ha riportato la sua esperienza sottolineando quanto anche in una società laica sia importante rispettare la libertà di credo perché è un diritto umano, e che tutte le religioni sono uguali davanti alla legge, come stabilito nell’art.8 della Costituzione,come ricordato dal Prof. Nocita, Presidente onorario del Centro Studi Lirec.
Tra le testimonianze dei rappresentanti di varie fedi religiose, quella di Silvio Palombo, che ha raccontato la sua esperienza come parte della Federazione di Damanhur e le difficoltà incontrate, e di Paolo Narya Tosetto per l’Associazione Ananda, di cui è Responsabile delle relazioni esterne.
Altra importante testimonianza quella dell’Iman Wasih Tariq, discepolo di Ahmadiyya Muslim Jama’at, fondatore del suo gruppo religioso, il cui pensiero è pacifista ed antiviolento, e quindi proprio per questo incontra feroci persecuzioni da parte delle correnti di Islam fondamentalista. Mauro Bombieri, invece, Responsabile comunicazioni ISKCON-Hare Krishna, ha voluto far riflettere su come movimenti che qui possono apparire come minoritari in altre nazioni possono essere la maggioranza.
Elisabetta Nistri, Presidente della Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo, ha raccontato le attività portate avanti da questo gruppo, che si concentra sull’aiutare le donne a comprendere il loro valore e fornire loro i mezzi per essere più presenti nella società facendo appello al loro cuore di madri per contribuire alla pace da una prospettiva femminile. Inoltre in qualità di VicePresidente della Federazione delle Famiglie per la Pace nel Mondo, ha parlato di come il Fondatore Rev. Moon, all’età di 16 anni avesse ricevuto la missione di promuovere
l’unità tra le varie religioni del mondo e di realizzare l’ideale di una famiglia globale unita sotto un unico Dio. Mantenere quest’impegno lo ha portato ad incontrare persecuzioni durante il dominio giapponese e sotto il Regime comunista in Corea del Nord. Aggiunge che non è possibile realizzare un mondo di pace senza appunto risolvere i conflitti tra le religioni e quindi è importante il dialogo, ma questo non
basta, bisogna poi passare alle azioni. Per superare queste barriere è necessario smettere di giudicare e dividere il mondo in buoni e cattivi ma cercare di capirsi e venirsi incontro. Un buon modo per incentivare la conoscenza di culture e punti di vista diversi sarebbe infatti quello di introdurre l’educazione multi-religiosa nella scuola. L’intervento viene concluso sottolineando l’importanza di interpellare le guide
religiose per risolvere i conflitti ed i problemi sociali, campo in cui la Federazione delle Famiglie per la Pace nel Mondo sta lavorando, ed infatti il prossimo 20 Febbraio in Corea verrà inaugurata l’Associazione Interreligiosa per la Pace e lo Sviluppo, che vedrà la partecipazione di Religiosi al Summit per la Pace, insieme a politici e parlamentari da tutto il mondo.
Negli interventi successivi, un video di Massimo Introvigne (Direttore CESNUR), dove viene ricordato che è sicuramente importante il dialogo interreligioso formale, quello delle autorità, ma anche quello della gente comune nella vita di tutti i giorni.
Viene anche affrontato in maniera particolare il tema della rappresentazione mediatica delle religioni, da Claudio Paravati (direttore di Confronti) e Giuseppe Rippa (direttore Agenzia Radicale), che spesso vede una rappresentazione sproporzionata della religione cattolica ed una non veritiera, spesso in luce negativa, delle altre religioni.
Anche Camillo Maffia (Relazioni con l’esterno LIREC), nel suo video ha infatti ricordato che, anche se ora sentiamo più spesso parlare di altre religioni, sono importanti anche la costanza e la tempistica : se parlo di Islam come religione di pace solo dopo un attentato terroristico, è logico che il messaggio sia destinato al fallimento.
In conclusione quindi è importante permettere la libertà di espressione alle diverse associazioni, movimenti e fedi religiose ed è importante incentivare la comunicazione tra di queste, per ottenere un punto di vista sempre più oggettivo e favorire la multiculturalità in un Paese come l’Italia che affronta una fase di grande trasformazione.